Agli inizi del XX secolo, cosi come per tutto l’800, Giarre cittadina laboriosissima ed attenta a quanto succedeva in Europa, fu immediatamente “contagiata” dalla novità che proveniva dall’Inghilterra. Infatti, tra il 1910 ed il 1911, a pochissimi anni di distanza dal campo di Brownsea, in città si parla per la prima volta di scautismo ad opera del prof. Angelo RUSSO [Il prof. Angelo Russo, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, era un insegnante molto noto e stimato del Regio Istituto Nautico di Riposto ed è l’autore di una interessantissima enciclopedia del mare]. La notizia proviene da un volantino dell’epoca che pubblicizzava i primi 22 centri in tutta Italia, solamente tre in Sicilia, dei Ragazzi Esploratori Italiani (R.E.I.).
Non abbiamo altri documenti o riscontri della notizia in città. Lo dobbiamo ritenere, pertanto, un primo tentativo non molto fortunato ma utile per aver lasciato in quei giovani alcuni semi che germogliando hanno “invaso” anche il territorio circostante. La “Storia dello Scautismo a Giarre” e del suo hinterland, perciò, si può far partire dal periodo compreso tra il novembre 1910 e il marzo 1911, data di stampa del volantino dei R.E.I. La stima è dello storico dello Scautismo Mauro Furia, direttore del Centro Studi Scout “Carlo Colombo” di Langhirano.
L’associazione dei Ragazzi Esploratori Italiani (R.E.I.) fu fondata a Bagni di Lucca il 12 luglio 1910, “Ed è innegabile che i primi a portare una uniforme Scout, a formare una Associazione organizzata che, in seguito, verrà imitata da altri, [ … ] furono in Italia i “RAGAZZI ESPLORATORI ITALIANI – R.E.I. ” voluti dal Barone inglese Sir FRANCIS VANE of HUTTON, nati a Bagni di Lucca per merito anche del Maestro REMO MOLINARI che, a tutti gli effetti, possiamo considerare il primo Capo istruttore scout italiano [cfr. Mauro Furia, Ragazzi Esploratori Italiani, su AA.VV., Giarre 85 anni di Scautismo, 1995).
Con la nascita del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (C.N.G.E.I.), avvenuta nel 1912, “ci troviamo … dinanzi ad una organizzazione a vocazione ed ampiezza nazionale, completa nei suoi organi, ben presto appoggiata dalle autorità e -dopo la guerra- riconosciuta dagli organi internazionali dello scautismo: un’organizzazione, infine, tuttora esistente [cfr. Mario Sica, Storia dello Scautismo in Italia, Nuova Fiordaliso, 1996]. Il fondatore del C.N.G.E.I. fu il prof. Carlo Colombo (1869-1918).
Su “SII PREPARATO!” (Organo ufficiale del C.N.G.E.I.) del giugno 1915, Giarre è inserita nell’elenco delle sezioni non ancora riconosciute ma già in avanzata organizzazione. La notizia pubblicata dal periodico è estremamente laconica, ma d’altronde non poteva essere diversamente visto il pullulare, in tutta Italia e nelle Colonie, di nuove sezioni.
Prendevano vigore i semi, germogliati ormai, lasciati qualche anno prima dal prof. Angelo Russo.
Nel 1916 la sezione è nel pieno delle proprie attività! Il Dott. Sebastiano Russo, ricercatore storico e studioso di storia postale, nel 1995 ha ritrovato in ottimo stato di conservazione una cartolina e tre buste “viaggiate”. Reperti di scarsissimo valore filatelico ma per noi indubbiamente preziosissimi. La busta più interessante è stata spedita il 21 aprile 1916 dalla Sede Centrale del C.N.G.E.I. ed era indirizzata allo “Sti.mo Sig. Prof. Gaetano Mondella, Insegnante di Educazione Fisica, R. Ginnasio ‘M. AMARI’ – GIARRE’ [Gaetano Mondello, nato a Messina il 16 gennaio 1882, tenente di fanteria, insignito con due Croci al Merito di Guerra – dati rilevati dai registri del Regio Ginnasio “Michele Amari” di Giarre, oggi presso l’archivio della Scuola Media “Macherione”]. Purtroppo non abbiamo rinvenuto la relativa lettera che avrebbe dipanato alcuni interrogativi sulla consistenza della Sezione (quante e quali Unità?, i Capi Unità? ecc. …) tuttavia ci è già sufficiente la busta (un plico ufficiale del C.N.G.E.I.) per riscontrare in città la effettiva presenza di una sezione scout.
La cartolina, viceversa, spedita dalla filiale di Genova della ditta “G. Vigo e C. ” il 30 giugno 1916 e indirizzata sempre al Prof. Gaetano Mondello, ci suggerisce che il nostro reparto, probabilmente, aveva quattro pattuglie di sei esploratori. Il direttore della filiale scrive, infatti, di aver inviato “25 bastoni” a mezzo “ferrovia Grande Velocità -fermo stazione Giarre “: un alpenstock per esploratore e uno per la ‘fiamma;
Le altre due lettere a firma del Comandante della Divisione Militare di Messina e della Fortezza Costiera Messina – Reggio Calabria e del Comandante del 288’ Battaglione M.T. di Acireale, spedite entrambe il 21 luglio 1916 e recapitate a Giarre il giorno successivo, fanno riferimento alla “solenne funzione del Giuramento dei Giovani Esploratori su la Bandiera della Patria”. Cerimonia svoltasi da li a qualche giorno alla presenza delle massime Autorità cittadine, cosi com’era d’uso in quegli anni.
Pubblichiamo inoltre un cartoncino, gelosamente conservato dalla famiglia Grassi, scout da diverse generazioni, che recita “L’inno dei Giovani Esploratori di Giarre -Riposto”, una lirica densa di patriottismo (siamo in pieno periodo bellico). Il cartoncino, datato 9 luglio 1916, è a firma di L. Patanè Finocchiaro.
Non sfuggirà al lettore di costatare il pressante accostamento tra lo scautismo di quel periodo e il “militarismo”. Abbiamo letto, infatti, il rincrescimento dei Comandanti di Messina e di Acireale a non poter partecipare alla “Cerimonia del Giuramento”; la Promessa diremmo ora. Ma non è stato sempre cosi, anzi è stato un breve periodo, infatti ” […] Il prof Camillo Gamba, dell’Università agli Studi di Bari nel suo pregevole ‘R.B.P. e il suo metodo educativo’, tratta di `talune critiche superficiali’ mosse allo scoutismo. E fra queste quelle del ‘militarismo’ che egli cerca di analizzare per vedere se sia o meno attribuibile al metodo. Conclude per il no, pur riportando che in Inghilterra, nel periodo della prima guerra mondiale, gli esploratori avevano prestato validi servizi nelle retrovie, nella guardia costiera, ecc. tanto da far dire allo stesso B.P.: ‘Questa mobilitazione cosi rapida ci valse fama considerevole’.
Credo giusto che ciascun cittadino – e tali sono anche i boyscout – si senta parte viva della Nazione quando questa è tanto gravemente impegnata come in una guerra. Cosi fecero i belgi, cosi i canadesi ed altri; gli esploratori australiani partirono per venire in Inghilterra e collaborare allo sforzo di resistenza. Anche noi italiani esultiamo per quello che hanno fatto i nostri ragazzi del Risorgimento, siano essi i ‘Martinit’ di Milano o i ‘Picciotti’ siciliani. Le guerre sono momenti eccezionali che deformano tutte le cose piegandole ad un’esigenza molto severa, quella della sopravvivenza. Io non mi meraviglio certo se anche noi abbiamo dato la nostra parte. Considererei cosa grave invece se, passata la guerra e superate le crisi che generalmente la seguono, gli esploratori avessero continuato a fare servizi di retrovie’ e non si fossero sforzati di riportarsi ai principi fondamentali del metodo. [ … ] Comunque, tutto quanto nel CNGEI era legato a forme militari, alla guerra ecc. era già finito con la riforma Fiorini e l’applicazione del ‘sistema dei gruppi’, che è del 1921, e definitivamente con Villetti, dal 1922 in poi. “. [cfr. AA.VV., Dieci Lustri di Vita GEI, II edizione, 1976, pag.98].
Un interessantissimo documento su Giarre (un negativo su lastra di vetro che purtroppo non è più integra) ci viene “prestato” per la pubblicazione dal dott. Rosario Di Mauro. La fotografia conservata nella sua eccezionale fototeca, composta anche da pezzi risalenti agli inizi del ‘900, riproduce alcuni scout in una simulazione di azione di guerra.
Ne vediamo cinque con gli alpenstok (i bastoni comperati presso la ditta G. Vigo e C. di Genova) “puntati come dei fucili. Altri, gli “ambulanzieri”, aiutano i commilitoni “feriti” (ce ne sono almeno quattro) ed infine sullo sfondo, due esploratori ne sorreggono sulle spalle un terzo a formare una torretta. Nella fotografia sono ripresi anche altri due ragazzi (non scout) che assistono con una certa invidia alle “operazioni militari”.
Il documento non ha data certa e neppure permette di individuare il luogo della ripresa. Tuttavia poiché le fotografie della collezione riproducono tutte Giarre e i suoi abitanti (o zone limitrofe), la particolare foggia delle uniformi (i pantaloni) e soprattutto l’atteggiamento mílitaresco nella simulazione di una battaglia possiamo affermare senza dubbi che, nella fotografia, si vedono i ragazzi del reparto del prof. Mondello e che essa è stata scattata tra il 1916 (non prima del 30 giugno 1916, data di spedizione della cartolina della ditta G. Vigo e C.) e la fine della Grande Guerra.
Durante la Prima Guerra Mondiale, abbiamo letto che gli scout di tutto il mondo furono impegnatissimi nei servizi di retrovia. Naturalmente anche quelli giarresi. Infatti, tra il 1917 e il 1919 quando la città accolse un centinaio di profughi di Cismon del Grappa, una piccola cittadina di montagna in provincia di Vicenza, gli esploratori certamente non fecero mancare il proprio contributo (“i servizi di retrovia”) nei confronti di quella comunità di connazionali che per motivi bellici fu costretta a lasciare la propria terra.
Salvatore Zappardino, dirigente scaut di Catania, durante le sue certosine ricerche sulle origini dello scautismo, recentemente ha rinvenuto una interessante notizia pubblicata sul Bollettino Ufficiale del CNGEI di gennaio-aprile 1919: il 19 febbraio 1919 si tenne l’Assemblea costituente della Sezione CNGEI di Giarre-Riposto.
L’Assemblea elesse presidente il Cav. Notar Francesco D’ANGELO [uno stimato notaio di Giarre degli inizi del Novecento], vice presidente il Cav. Orazio TROMBETTA [sidaco di Giarre dal 6 agosto 1914 al 4 novembre 1920, avvocato di chiara fama], commissario il Prof. Gaetano MONDELLO [già riscontrato nelle documentazione del 1916], segretario-tesoriere il Prof. CARBONE ed inoltre membri del Comitato il Cav. Michele POLITI, il Cav. Vincenzo PAPPALARDO, il Cav. Giuseppe D’ANGELO, il Cav. DE SALVO ed il Sig. Giovanni FRAGALA`. Come si può ben notare, in quel tempo la dirigenza delle sezioni scout era formata da personalità cittadine tra le più importanti (il sindaco, il notaio, ricchi possidenti e imprenditori affermati) cosi com’era d’uso anche in altri organismi a carattere sociale, umanitario o culturale come la Croce Rossa, la Società “Dante Alighieri”, ecc.
Durante il “Ventennio”, per legge, le organizzazioni di regime assorbirono tutti i sodalizi giovanili e pertanto alla fine degli anni Venti le associazioni scout italiane, ufficialmente, cessarono le proprie attività.
La legge 3 aprile 1926, n. 2247, con la quale s’istituiva l’Opera Nazionale Balilla (O.N.B.), prevedeva, tra le altre cose, il divieto di costituire ulteriori associazioni giovanili. Però, a seguito d’intense trattative tra lo Stato italiano e la Santa Sede (che intendeva salvaguardare le associazioni cattoliche in genere), il divieto non era applicabile alle organizzazioni ed opere con finalità prevalentemente religiose ed inoltre anche agli “Esploratori cattolici” nei centri con più di 20.000 abitanti. L:A.S.C.I. (Associazione Scout Cattolici Italiani), pertanto, poteva continuare il proprio cammino educativo anche se tra mille difficoltà e solamente nei comuni più grossi. Il C.N.G.E.I. (lo scautismo laico) viceversa, non tutelato dal Vaticano e anzi soffocato dalla propria struttura organizzativa che lo legava al Governo attraverso i rappresentanti dei Ministeri patroni, doveva immediatamente decretare lo scioglimento di tutte le Sezioni. Cosa che avvenne il 31 marzo 1927.
Il 22 aprile 1928, a seguito di ulteriori trattative tra il Governo e la Santa Sede (che questa volta tutelava solamente l’Azione Cattolica), l’A.S.C.I. dovette sciogliere tutti i Gruppi affiliati.
Nel periodo della clandestinità molti scout, sia del C.N.G.E.I. sia dell’A.S.C.I., continuarono le proprie attività ed alcuni di loro furono individuati dalla polizia di regime. Alla caduta del fascismo, finita la “Giungla silente “, le associazioni scout si ricostituirono. Il 3 settembre 1943 fu riattivato il Commissariato centrale A.S.C.I., mentre il Comitato centrale provvisorio del C.N.G.E.I. fu costituito il 22 agosto 1944. I gruppi siciliani iniziarono le attività sin già dall’indomani dello sbarco degli Alleati.
Alla fine degli anni Quaranta si riunisce a Giarre un gruppetto di esploratori; ce ne parla Nino PABA. Non siamo in possesso di alcuna documentazione ufficiale però abbiamo rinvenuto su “SII PREPARATO!” del luglio 1948, a pag. 90, che il 28 giugno 1948 allo stesso Paba (socio della sezione CNGEI di Riposto) era stato conferito l’incarico di Vice Capo Reparto. Pertanto sembrerebbe verosimile che i ricordi centellinati dalla nostra fonte non si riferiscano ad un reparto strutturato e completo bensi ad una piccola cellula, una pattuglia forse, che doveva servire da testa di ponte per far rifiorire lo scautismo a Giarre. Il tentativo ebbe comunque vita breve.
Nel 1957 un gruppo di studentesse guidate dalle loro stesse insegnanti fonda l’Associazione Scoutistica Studentesse Italiane (A.S.S.I.). L’Associazione nacque per volontà di un’intera scolaresca dopo aver letto sui libri di pedagogia la vita di B.P. e il suo metodo educativo. L’anno successivo, dopo frenetici contatti con altre “guide” siciliane, il gruppo entra a far parte dell’A.G I. Nel 1962, dopo aver curato l’organizzazione dell’assemblea regionale, concluse le proprie attività. Ricordiamo qui di seguito le educatrici: Lina PAPA (CReg, CG, CF), Tina SOFIA (CR), Nerina PAPPALARDO (CCerchio).
Negli anni Sessanta, la frazione di San Giovanni Montebello ospita il gruppo A.S.C.I. “Giarre 1` (1967/69); il colore del ‘Fazzolettone” era blu bordato di rosso, in onore a San Giovanni. I responsabili furono: Nino SPINA (CG), Angelo CAVALLARO (CR), Giovanni PATANE’ (CB), Sac. Sebastiano BARBAGALLO (AE). Ci racconta Nino Spina le mirabili “imprese” del gruppo: i campi estivi di Graniti e di Fornazzo (l’avventurosa notte, quando un violento acquazzone costrinse gli esploratori ed i capi a rifugiarsi in una vicina casa disabitata), le uscite domenicali …
Gli anni Settanta segnarono, per lo scautismo italiano, un punto di svolta. Una serie di circostanze, interne e anche esterne (“il ’68” … ) alle associazioni scout, introdussero, pian piano, concetti nuovi (l’approfondimento di questo tema andrebbe ben oltre agli scopi della presente pubblicazione). Cosi che le due Istituzioni laiche, il C.N.G.E.I. e l’U,N.G.E.I. costituirono il “Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani” (C.N.G.E.I.) mentre le cattoliche A.S.C.I. e A.G.I. formarono L’Associazone Guide e Scout Cattolici Italiani” (A.G.E.S.C.I.). C.N.G.E.I. ed A.G.E.S.C.I., sigle che ritroveremo ancora più avanti.
Il 15 febbraio 1981, mentre S. E. mons. Giuseppe Malandrino, Vescovo di Acireale, inaugurava il ristrutturato Oratorio Festivo, mosse i primi passi il gruppo A.G.E.S.C.I. Giarre I’ “Papa Luciani” (Fazzolettone: metà giallo, metà blu bordato di rosso). [Le sedi del Gruppo sono state: il vano sottostante il palco del teatro dell’Oratorio di via Carlo Alberto 74, per pochi mesi e successivamente una stanza dello stesso edificio. Dall’82 in poi i locali dell’ex Oratorio femminile di via Lisi 26]. Doro TOSCANO (CG), Mario Cavallaro (CR, CC), Stefano RUSSO (ACR, CR), Franco TOSCANO (MN), Sac. Nino CRISTAUDO (AE) sono stati gli educatori di questo breve ma intenso periodo (1981/84). [Nel 1984 sono stati censiti anche altri due soci adulti: Salvo Buda e Angelo Arcidiacono (Riposto 5.11.48 / Riposto 20.2.96). Angelino, Persona di nobili sentimenti e Scout dal più profondo del cuore, a parte la brevissima parentesi giarrese, è stato (e lo sarà per sempre) “Akela” e “Baloo” per antonomasia dei “Branchi” ripostesi. E’ tornato “alla Casa del Padre” mentre ricopriva l’incarico di Commissario della Sezione C.N.G.E.I. di Riposto]. Ci piace qui ricordare le sensazioni percepite durante le molteplici attività di quei giomi: l’emozione e la frenesia degli esploratori del reparto “Aldeberan” [I venticinque esploratori formarono le tre squadriglie maschili: Falchi, Pantere e Scoiattoli] durante la Festa di San Giorgio del 2/3 maggio 1981 a Riposto ( … la prima notte in tenda, anche se trascorsa nella spiaggia di Sant’Anna, a due passi da casa); la nostra commozione e gioia nel giorno della prima cerimonia della Promessa (24 febbraio 1981) e la soddisfazione nell’ammirare le rudimentali costruzioni del primo campo estivo (1/10 agosto 1981). Scorrono nitidissimi i ricordi dell’ultimo fuoco di bivacco culminato nelle tradizionali “prova del fuoco ” e “prova del coraggio “, prove “indispensabili ” da superare per essere un buon esploratore. Schivare, a piedi nudi e ad occhi bendati, le “insidie” predisposte lungo il percorso oppure lasciarsi cadere, sempre ad occhi bendati, nel vuoto da una certa altezza non è cosa da poco a dodici anni … ; ci vuole un bel coraggio … e abilità. Beh! … forse è sufficiente avere fiducia nel capo reparto e nei suoi consigli … e aggrapparsi a lui energicamente (nessuno mai si è fatto male … anzi … ). E’ ancora palpabile l’orgoglio di tutta la “Co.Ca.” nell’aver organizzato il Concorso Fotografico Nazionale “Ritorno alla Natura” (le 123 fotografie partecipanti sono state poi inviate alla fototeca dell’A.G.E.S.C.I.). I vincitori delle due sezioni Carboni Barbara di Trieste (La natura e le sue manifestazioni) e Paolo Vermi di Piacenza (Momenti di vita scout) sono stati premiati dal sindaco di Giarre dott. Nello Cantarella nel Salone dell’Oratorio Festivo, durante l’inaugurazione della mostra delle stesse fotografie. I premi erano offerti dal Kiwanis Club di Giarre/Riposto, patrocinatore dell’iniziativa. Nel 1982, i primi “vecchi esploratori” costituirono, dopo un breve noviziato, il clan ”Alpha”. Nel 1983 il gruppo non fu censito. Al rientro dal “militare” del CC Mario Cavallaro, fu “aperto” il clan solamente, composto di otto rovers. L’anno successivo, per contrasti con la “Zona Etnea” di Catania (all’epoca non esisteva ancora la “Zona Galatea” di Acireale), la Co. Ca. decise di sciogliere definitivamente il Gruppo. Non intendiamo ripercorrere questa fase, in quanto interessati troppo da vicino, ma certamente non mancarono le motivazioni che spinsero, restando all’interno dello stesso Movimento scout, verso una ricerca di nuovi stimoli.
L’8 novembre 1985 a Giarre si parla di nuovo di scautismo laico. Il prof. Giuseppe CIMINO (CG) socio per un periodo molto breve, Gino FINISTRELLA (PCoS, CdS, IRS, CG, CCl, CB), Saro PAPPALARDO (CdS, CR, CC) e Mario Cavallaro (PCoS, CG, CCl, VCR, CR) hanno ridato vita al gruppo C.N.G.E.I. già fondato agli inizi del XX secolo! (Le sigle degli incarichi riportate tra parentesi, di seguito ai singoli nomi, devono intendersi conferite – e revocate per avvicendamento – nel tempo, fino all’anno scout in corso). I colori del fazzolettone (tuttora) sono: giallo bordato di blu.
Le sedi sono state: una stanza della parrocchia “Regina Pacis” per il branco e per il primo anno anche per tutto il gruppo. Dalla costituzione della sezione le sedi del commissariato di sezione, del gruppo, della compagnia e del reparto sono state: inizialmente l’Oratorio festivo di via Carlo Alberto 74, poi l’ex Oratorio femminile di via Lisi 26, locali messi a disposizione dall’arciprete parroco del Duomo, sac. Giuseppe Raciti ed infine, dal 30 gennaio 1989, i locali di via Meli 5, 7, angolo via Carolina, mentre la “tana” dei lupetti è sempre rimasta nei locali della Parrocchia “Regina Pacis” messi a disposizione dai parroci sac. Giuseppe Pappalardo, socio e dirigente della Sezione fino all’A.S. 1987/88 e dal sac. Nino Russo. Dal 2001 il reparto si è trasferito nei locali dell’ex Oratorio femminile di via Lisi, 26.
Con l’assemblea costituente del 21 dicembre 1986 il gruppo è elevato a sezione autonoma.
Alla fine degli anni 80, per completezza di informazione, bisogna registrare un tentativo di costituzione di un gruppo A G E S C I a Macchia di Giarre, ma l’approccio di alcuni “Macchiesi” con la “Zona” di Acireale restò tale e pertanto non vi fu un seguito ufficiale.
(Cfr. Mario Cavallaro, Lo Scoutismo a Giarre, Bracchi Giarre, 1998)
L’8 novembre 1985 a Giarre si parla di nuovo di scautismo laico. Il prof. Giuseppe CIMINO (CG) socio per un periodo molto breve, Gino FINISTRELLA (PCoS, CdS, IRS, CG, CCl, CB), Saro PAPPALARDO (CdS, CR, CC) e Mario Cavallaro (PCoS, CG, CCl, VCR, CR) hanno ridato vita al gruppo C.N.G.E.I. già fondato agli inizi del XX secolo! (Le sigle degli incarichi riportate tra parentesi, di seguito ai singoli nomi, devono intendersi conferite – e revocate per avvicendamento – nel tempo, fino all’anno scout in corso). I colori del fazzolettone (tuttora) sono: giallo bordato di blu.
Le sedi sono state: una stanza della parrocchia “Regina Pacis” per il branco e per il primo anno anche per tutto il gruppo. Dalla costituzione della sezione le sedi del commissariato di sezione, del gruppo, della compagnia e del reparto sono state: inizialmente l’Oratorio festivo di via Carlo Alberto 74, poi l’ex Oratorio femminile di via Lisi 26, locali messi a disposizione dall’arciprete parroco del Duomo, sac. Giuseppe Raciti ed infine, dal 30 gennaio 1989, i locali di via Meli 5, 7, angolo via Carolina, mentre la “tana” dei lupetti è sempre rimasta nei locali della Parrocchia “Regina Pacis” messi a disposizione dai parroci sac. Giuseppe Pappalardo, socio e dirigente della Sezione fino all’A.S. 1987/88 e dal sac. Nino Russo. Dal 2001 il reparto si è trasferito nei locali dell’ex Oratorio femminile di via Lisi, 26.
Con l’assemblea costituente del 21 dicembre 1986 il gruppo è elevato a sezione autonoma.
Alla fine degli anni 80, per completezza di informazione, bisogna registrare un tentativo di costituzione di un gruppo A G E S C I a Macchia di Giarre, ma l’approccio di alcuni “Macchiesi” con la “Zona” di Acireale restò tale e pertanto non vi fu un seguito ufficiale.
(Cfr. Mario Cavallaro, Lo Scoutismo a Giarre, Bracchi Giarre, 1998)